Anoressia

Cos'è l’anoressia

L’anoressia, o anoressia nervosa, è un disturbo del comportamento alimentare che colpisce in particolare le giovani donne ed è caratterizzato dall’eccessiva preoccupazione verso il proprio peso corporeo, dalla distorsione dell’immagine di sé e dalla restrizione dell’assunzione di cibo, volta al raggiungimento e al mantenimento di un peso significativamente inferiore a quello normale.Esistono due tipi di anoressia:

  • anoressia restrittiva: è caratterizzata da un’alimentazione ipocalorica, nella quale vengono evitati tutti i cibi che fanno ingrassare, con l’obiettivo di avere un peso inferiore alla norma, raggiunto con un rigido controllo alimentare e, talvolta, con la pratica di uno strenuo esercizio fisico.
  • anoressia con abbuffate e/o condotte di eliminazione: caratterizzata dall’alternanza di episodi di iperalimentazione compulsiva (le cosiddette “abbuffate”) e di strategie compensative per eliminare le calorie ingerite (come il vomito autoindotto e l’assunzione di lassativi e diuretici).

I sintomi dell’anoressia

I sintomi dell’anoressia sono psicologici (infatti si parla anche di anoressia mentale) ma si ripercuotono fortemente a livello fisico. La grave denutrizione causa infatti:
  • amenorrea (scomparsa delle mestruazioni per almeno 3 cicli consecutivi);
  • ipotermia (<35 °C) con intolleranza al freddo;
  • bradicardia (frequenza <60 battiti/minuto);
  • ipotensione arteriosa;
  • secchezza della cute, che tende a ricoprirsi di una sorta di fine peluria, e colorito giallastro (per aumento del beta-carotene);
  • prurito cutaneo generalizzato;
  • dolori addominali e stitichezza.
II decorso della malattia è variabile, così come le complicanze ad essa legate. La cronicizzazione può portare a gravissime condizioni, fino alla morte.Riconoscere i sintomi iniziali dell’anoressia è importante per intervenire tempestivamente e possono essere così riassunti:
  • Rifiuto del cibo
  • Condotte compensatorie (vomito, eccessiva attività)
  • Depressione
  • Isolamento
  • Bassa autostima

Cause dell’anoressia nervosa

L’aumento dell’incidenza dell’anoressia nel secolo scorso è da imputare soprattutto a fattori culturali, ai criteri estetici che sempre di più enfatizzano la magrezza come sinonimo di bellezza. Di conseguenza, le persone fragili e vulnerabili in termini di autostima, possono reagire a queste pressioni modificando in modo radicali le proprie abitudini alimentari.Inoltre, tra le cause dell’anoressia c’è un’importante predisposizione genetica (stimata al 58%) e la dipendenza psicologica dalle figure genitoriali.Alcune difficoltà o disturbi dell’alimentazione si manifestano in tenera età, tant’è che si parla di una vera e propria anoressia infantile, che non significa saltare un pasto ogni tanto, ma è caratterizzata dal rifiuto del cibo sistematico.

Come curare l’anoressia

L’anoressia deve essere affrontata da un team multidisciplinare, se necessario nel corso di un ricovero ospedaliero, e si basa sulla combinazione di tre differenti strategie d’intervento:
  • psicoterapia cognitivo-comportamentale.
  • farmacoterapia (il ruolo dei farmaci è marginale e mira soprattutto a curare complicanze e problemi clinici insorti a causa dell’anoressia).
  • counseling nutrizionale.

Per curare l'anoressia possono essere utili rimedi fitoterapici come l'Achillea o supplementi nutrizionali come gli Ensure Plus, per bilanciare l'alimentazione in modo totale.

    Quando contattare un medico

    Come uscire dall’anoressia? È sempre necessario, anche in caso di sintomi iniziali che non vanno sottovalutati, contattare un centro per disturbi del comportamento alimentare specializzato nel trattamento dei disturbi come l’anoressia, la bulimia e altre malattie che riguardano il rapporto con il cibo.
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